Creatività, feste, musica, film e tanto altro...


mercoledì 28 novembre 2007

Andate a vedere "Across the Universe" (ad Arezzo ancora per due giorni, compreso stasera!)


"Across the universe"
troppo bello ragazzi, non perdetevelo...da vedere, e al cinema!...o se avete un bell'impianto dolby surround e potete attendere...sapete bene cosa fare...io non ho detto nulla eh...:P )


TRAMA

Commedia musicale con i brani più celebri dei Beatles. Jude, un operaio portuale, viaggia attraverso l'America degli anni Sessanta alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto. Incontra e si innamora di Lucy, ma quando suo fratello Max viene mandato in Vietnam, Jude sceglie la strada della protesta pacifista.







CAST
Sadie Dana Fuchs Mr Kite Eddie Izzard Max Carrigan Joe Anderson Lucy Evan Rachel Wood Jude Jim Sturgess Jojo Martin Luther Dr. Robert Bono

CREDITI
Regia: Julie Taymor Sceneggiatura: Dick Clement ,Ian La Frenais Fotografia: Bruno Delbonnel Musiche: Elliot Goldenthal Montaggio: Françoise Bonnot
Anno: 2007 Nazione: Stati Uniti d'America Distribuzione: Sony Pictures Durata: 131' Data uscita in Italia: 23 novembre 2007 Genere: commedia,musicale


HANNO DETTO (il pubblico) :
(Da www. trovacinema.it ...ci sono anche due righe stringate scritte da me...Simofloyd)

Inviata da: max - Data: mercoledì 28 novembre 2007
Un'esplosione di emozioni, colori, sentimenti che si muovono su una storia semplice e non banale che sottende all'evolversi degli eventi. Ottime le scelte registiche e la scenografia. Un film poetico e commovente che arriva diretto al cuore senza interferenze e intellettualismi. Sorprendente
Inviata da: fabiola - Data: martedì 27 novembre 2007
Bello il colore, belli i sogni e le intenzioni del periodo e dei singoli personaggi, belle le citazioni e magnifica la colonna sonora. Belli proprio fisicamente i vari personaggi, rappresentano bene la gioventù sognante di quel periodo. Meno bella tutta la parte centrale del film, un po' troppo LSD, un po' troppo "visione onirica", si riscatta nel finale
Inviata da: raffaele - Data: martedì 27 novembre 2007
Viaggio musicale attraverso l'America dei sixties, si attraversa quell' universo con le canzoni dei Beatles, rielaborate a volte più entusiasmanti dell' originale. A tratti quasi video clip, arte pop, psichedelia, il film ben documenta l'irripetibile eplosione di vitalità, la rivoluzione culturale di quegli anni e di quella generazione, tuttavia marchiata e funestata dai drammi del Vietnam. Sono passati quarant' anni, sembra l'altro ieri...Imperdibile
Inviata da: Simofloyd - Data: lunedì 26 novembre 2007
Geniale, incredibile, colorato, beatlesiano, pieno di citazioni e riferimenti alla storia e alla storia della band soprattutto...imperdibile!
Inviata da: simone - Data: lunedì 26 novembre 2007
Film immaginifico, storia banale ma le immagini e la musica ti entrano nel cuore. Esci dalla sala fischiettando e convinto che effettivamente "all you need is love"
Inviata da: Elena - Data: lunedì 26 novembre 2007
Film da vedere assolutamente!Grande capacità della regista di creare una storia sulle canzoni dei beatles e di tradurre storia e canzoni in immagine, usando vari registri: la narrazione propriamente detta, il musical, il video musicale... Durante il film si segue una storia, ci si lascia trasportare dalla musica, si fanno "viaggi" nelle allucinazioni, ci si commuove anche. E soprattutto si esce dal cinema divertiti e pieni di energia.
Inviata da: Barbara B. - Data: lunedì 26 novembre 2007
E' un film manifico, poetico. Recitato molto bene tra i 3 protagonisti principali. E' un affresco dell'America degli anni 60 -70 rappresentato con diverse immagini delle manifestazioni, la guerra del Vietnam. l'uccisione di M. L.King e tanto altro. Spettacolari i balletti bellissima la scena del reclutamento e l'immagine del quadro con le fragole che piangono......le canzoni dei Beatles...girl, all you need is love, let it be...imperdibile
Inviata da: gerico - Data: lunedì 26 novembre 2007
Affrontare la visione di un musical aspettandosi una gran trama é un errore. Bisogna lasciarsi travolgere dall'orgia di immagini, note e seduzioni che partono dallo schermo e volare come solo al cinema si può fare. Across the universe in questo senso é un veicolo semplicemente formidabile.
Inviata da: Francesco54 - Data: sabato 25 novembre 2006
Attraverso l'universo dei Fab Four la fantasia si riprende il potere. Un sogno abitato da immagini e animazioni per ricordarci che l'utopia riscalda i cuori di tutte le generazioni. Da non perdere.



HANNO DETTO (la critica):

(sempre da www.trovacinema.it)

Autore: Roberto Nepoti - Testata: la Repubblica
(...) Tra arte pop e rito celebrativo della Beetlemania, il film è comunque godibilissimo; tanto che il piacere della (audio) visione tende a sovrastare il giudizio estetico, ridimensionando le soluzioni più deboli a trascurabili peccati veniali. A suo favore vanno rilevati un entusiasmo e una sincerità tanto più apprezzabili se si considerano i rischi impliciti in questo genere di operazioni-nostalgia, non di rado condotte con una notevole dose di cinismo. Nel piacere della visione si ritagliano uno spazio le apparizioni di alcune star della musica e del cinema: Salma Hayek, ma soprattutto Joe Cocker e Bono, che prende gusto ad autoderidersi nella parte del guru dell´"acido" Dr. Robert.
Autore: Alessandra Levantesi - Testata: La Stampa
(...) Il bello è che Across the Universe non è un «come eravamo» intriso di nostalgia. Le canzoni sono cantate (quasi tutte dal vivo) dai bravissimi interpreti in arrangiamenti stilisticamente eterogenei che magari non piaceranno ai puristi; e il mondo di quarant'anni fa, rispecchiato com'è dalla vitalissima Taymor nel lessico universale dello spettacolo che procede per analogia e non per filologia, potrebbe essere nostro contemporaneo.
Autore: Antonello Catacchio - Testata: Il Manifesto
(...) Across the Universe è un caleidoscopio di emozioni che non funziona solo sul piano della nostalgia e del come eravamo, è una rilettura esplosiva e dirompente, come se Hair fosse stato reinventato su altre basi musicali con l'utilizzo di tutto quanto il cinema possa mettere a disposizione, compresi effetti e animazione. Lasciarsi andare alla visione è un viaggio emozionante e avvincente, tra manganellate e sesso, azioni nella giungla e amicizie profonde, tra i tetri cantieri di Liverpool e la vivacità colorata del Village. E l'idea di rileggere la storia Usa, con ricerca del padre, attraverso le canzoni del quartetto inglese si risolve come un autentico colpo di genio.
Autore: Lietta Tornabuoni - Testata: La Stampa
(...) un musical bislacco che spezza il cuore, per la nostalgia o per l’invidia.
Autore: Maria Pia Fusco - Testata: la Repubblica
(...) Ci voleva la genialità visionaria di Julie Taymor per vincere la sfida di trasformare 33 canzoni dei Beatles in un film, Across the universe, non solo un musical trascinante e commovente con le belle coreografie di Daniel Ezralow (con lui la Taymor prepara un musical da "Spiderman"), ma anche la rappresentazione della generazione che negli anni ‘60 sconvolse le convenzioni sociali.(...)
Autore: Il giornale - Testata: il Giornale
(...) La trama è dunque poca cosa e la recitazione anche meno in Across The Universe, non per incapacità degli attori (appaiono brevemente Salma Hayek, Joe Cocker e Bono) ma per scelta della regista. La struttura del film è infatti tutta di canzoni (...). Nel film della Taymor, come in altri analoghi, di quel periodo c'è poi una strana memoria selettiva: si esalta Kennedy, che volle la guerra in Vietnam, e si depreca Johnson, che la subì...
Autore: Dario Zonta - Testata: l'Unità
(...) Across the Universe è un film ultra pop, ultra-post, kitsch, psichedelico, sincretico...una giostra cangiante, che risucchia colori e musica, e trasmette energia. (...)



E PER FINIRE, UNA BELLA RECENSIONE:

(da http://cineforum2.blogspot.com/ , post del 26 novembre 2007,8:40 AM)

Pop Cult
«Che cos'è un mito pop? Un referente indiscusso dell'anima popolare, trasversalmente accettato da tutti e come tale impossibile da mettere in discussione. Non è per esempio un mito pop Che Guevara, perché piace a molti ma non a tutti. Mito pop può essere considerato invece San Gennaro. [...] La cultura è anche "pop" e per "pop" si può intendere sia il popolare come inclinazione della tradizione folklorica, sia il popolare come attestato di celebrità, sia tutti i loro reciproci intrecci».
Philippe Daverio

Citando un controverso paragone di John Lennon, forse i 2 miti più "pop" che siano finora nati sono i Beatles e Gesù Cristo: entrambi piacciono universalmente e anche chi non condivide tutto o non crede non può non ammettere la loro grandezza. E proprio questa pervasività consente di poter plasmare a proprio piacimento qualsiasi manifestazione dei due miti pop: della vita e opere di Gesù si sono date innumerevoli versioni (in chiave rock, punk, dada, new age, extra terrestre, splatter-melgibsoniana, ecc. ecc.), così come le canzoni dei 4 di Liverpool possono essere adattate a qualsiasi situaizone della vita, proprio perché tutti conoscono quelle canzoni (dai bimbi ai vegliardi) e possono rispecchiarvici ogni evento del proprio viaggio su questo mondo.

Dopo essere diventata un cartone animato, uno spettacolo circense, una sinfonia... l'opera omnia dei Beatles diviene ora un musical, grazie ad una esperta regista di Broadway, Julie Taymor che si guarda bene dal fare un film sui Beatles, ma raccontato dai Beatles, piegando cioè le loro canzoni alle esigenze di un racconto (semplice, ma non facile) che ricorda un po' Hair di Milos Forman, un po' Come eravamo di Sydney Pollack, con delle invenzioni davvero originali e la giusta dose di kitsch per un musical psichedelico-coreografico-pacifista. E così la bellissima e ossessiva I want you, dove John Lennon dichiarava la sue dipendenze dalle droghe pesanti, viene cantata dallo Zio Sam che "pretende" la coscrizione anche dei fricchettoni e li costringe a trascinare la Statua della Libertà sopra la giungla vietnamita (mentre costoro si lamentano: «She's so heavy!», è così pesante!). C'è una Dear Prudence di origini asiatiche, che proprio per questa viene emarginata da tutti e sogna di "poter tenere la mano" (I wanna hold you hand) del suo amore americano, c'è una Sexy Sadie-Janis Joplin, divinità cantante della piccola comunità hippie del Village, c'è il Maxwell Edison ("majoring in medicine") che come "silver hammer" usa le mazze da golf e la cui giovane follia verrà spenta dagli orrori della guerra, c'è il Doctor Robert (uno "stupefacente" Bono) che, a bordo del Magical Mystery Bus, conduce i nostri dal guru psichedelico che vive nella foresta (Mr. Kite tiene uno show tutte le sere, in cui Henri il cavallo balla il walzer!) e, ovviamente, ci sono Jude (che alla fine torna, cosìcché lo si possa salutare: "Hey Jude"!) e Lucy, che al rivederlo e a sentirlo cantare dai tetti All you need is love, non può non spremere una lacrimuccia, stagliata contro la skyline di New York, realizzando così visivamente il quadro Lucy in the sky with diamonds...

Fare un brutto film con tale materiale era assai difficile (perché essendo onnicomprendivo contiene già il ridicolo, come il sublime): è lodevole, invece, il fatto che la Taymor sia riuscita a comporre un gran bel film, equilibrato, calibrato, divertente, soprendente nei riferimenti e nell'uso delle canzoni e attuale (come ci sarebbe bisogno della voce di Lennon, oggi, contro l'ottusità dell'amministrazione Bush!)... Una vera gioia per gli occhi, un gran bel regalo di Natale (che è una classica festa "beatlesiana", perché "pop", anch'essa), che piacerà a tutti: grandi e piccini.



sito ufficiale del film: http://www.acrosstheuniverse.com/


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