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lunedì 14 maggio 2007

...Il verdetto del terzo concorsoffittoso...


...Ecco il verdetto della.....


Innazitutto mi sento di dover ringraziare tutti i partecipanti di questa terza edizione del concorso: Filippo e la Pina che hanno lavorato assieme (i primissimi ad inviarmi il loro elaborato), Daniele (che è già alla sua seconda partecipazione) e Mattia (da un mesetto neosoffittofilo). Il concorso questa volta verteva su un tema molto vasto e complesso, da sviluppare nelle modalità e attraverso i linguaggi più svariati: i cinque sensi. I tre partecipanti (ho considerato Filo e la Pina come un solo partecipante ovviamente, avendo lavorato in gruppo) hanno difatti presentato elaborati di natura ben differente l’uno dall’altro: scrittura creativa, qualcosa che potremmo definire come il prodotto di una puntata di Art-Attack ibridato a testualità poetico-descrittiva e infine l’uso di varie immagini e fotografie. Ma andiamo a specificare le caratteristiche di ciascun lavoro:

La cartolina di Filo&Pina

Si tratta di un lavoro che, come accennato sopra, ricorda molto quel mondo colorato e di cartapesta di programmi televisivi come l’Albero Azzurro e Art Attack. Quel mondo bambinesco e fantasioso che a me piace da impazzire insomma. Un pezzo di cartone tagliato nel formato A6 delle cartoline, carta velina azzurra e gialla, sabbia (direttamente da terra sarda...o è forse del sale?!), legnetti, fiori...tutto reinterpretato e riassemblato in termini estremamente creativi. Viene riprodotta una gradevole scena marittima: mare, una barca a vela, un gabbiano accanto al quale è riprodotta la scritta onomatopeica “HIII”, un ombrellone ed altri piccoli dettagli. Lo stile è quello tipico dell’infanzia: iconografia semplice, pochi colori e molto accesi, forme base. Il lavoro acquista valore però solo se si considera anche il retro dell’elaborato: sono mantenuti i canoni strutturali della cartolina classica (ovviamente ho oscurato il mio indirizzo di casa, al quale è stata inviata la cartolina) e sul lato sx, quello normalmente dedicato allo spazio per la scrittura libera, sono riportate le seguenti parole:

X il concorso “i 5 sensi”
Tatto: Steppa
Gusto: 1)Ti piace???
2)Sale/Sabbia
Olfatto: Fiore/Ombrellone
Udito: Grida del gabbiano
Vista: La splendida Sardegna
5 immagini di Daniele (Turco-Turcazzo)

L’elaborato di Daniele ha consistito invece in una collezione di 5 immagini più o meno note, ricercate e rinominate dal suddetto in relazione ad ognuno dei 5 sensi. Di seguito i titoli di ogni foto e una descrizione dell’immagine associata:

"GUSTO"

Si tratta dell’arcinoto simbolo di una delle band più famose della storia del Rock, i Rolling Stones. La bocca aperta nel gesto provocatorio di fare una linguaccia è stata associata al senso del gusto.


"MANO"

L’immagine di una mano di un uomo di colore (o comunque nera), palmo aperto, ognuna delle dita colorata differentemente (attraverso una palese tecnica di fotomanipolazione) sta a significare il senso del tatto.


"OCCHIO"

Un occhio verde pisello, felino ed estremamente intenso invade e domina l’immagine nella quale predomina un solo altro colore, il nero della peluria. La vista è ovviamente il senso a cui fa riferimento.


"OLFATTO"

Un immagine estremamente evocativa ritrae la sagoma scura del profilo e della mano di un uomo (un sommelier forse?) nell’atto di muovere e contemporaneamente odorare il contenuto di un bicchiere.





"UDITO"

L’immagine è quella fatata di un folletto o comunque di un personaggio tipico delle fiabe. Si tratta di un dettaglio del primo piano che pone l’accento sull’orecchio allungato della fanciulla ritratta, quasi questa avesse udito un suono particolare che l’ha messa in allarme.

La composizione creativa di Mattia

"Prima non c’è nulla… O cmq ci sono solo cazzate… Ti vedi il solito ristorante, il solito tavolo, la solita acqua calda come il piscio, il sugo che puzza e che se lo assaggi è ancora peggio, la pasta che forse è l’unica cosa che si salva, i soldi che li senti tra le dita per pagare le multe, le canate del Pierpa Pisolini, i discorsi del Cole… La mattinata scorre via in fretta…
Poi finalmente arriva il momento… Cazzate, finite.
Scendi le scale e la vista si oscura: ti ci vuole qualche momento per abituarti al cambiamento di luce, cammini, e senti le scarpe che fischiano su mattonelle da poco, pulite il pomeriggio precedente. Entri negli spogliatoi con gli altri, e lì è come la pioggia nel pineto… Il rumore di cerniere che si aprono, mani nella borsa alla ricerca di qualcosa, ognuno di noi con qualcosa di diverso. L’odore di lattice e di saliva dei miei guanti, che anche a lavarli 1000 volte non se ne andrà mai, il puzzo di grasso di foca per le scarpe e di olio canforato… Il suono di pinze che stringono tacchetti mentre li cambi “perché sennò un’né stò ritto”… Bende che si srotolano e scotch che si strappa da tutte le parti, che qualcuno rotto non manca mai… Il sapore di plastica che immancabilmente ti “gusti” dall’acqua dentro borracce nuove nuove… Il puzzo di merda proveniente dallo spogliatoio ospiti, perché la cacata pre-gara è sacra, ma di certo non si fa di qua, con il rischio di appestarci a noi… Tanto gli altri non sono ancora arrivati…
Il rumore metallico del carrello della spesa che arriva con dentro i completi da gara… Te li guardi, te li riguardi, poi partono i commenti: le magline portano sfiga perché ci s’è sempre perso, ai pantaloncini mancano il lacci, i calzinotti non hanno più elastico… Poi tanto li metti su uguale e vaffanculo…
Poi vai a fare riscaldamento… Sole, sudore, terra e erba… Corri e senti la pressione del sangue che ti fa picchiare le tempie, ascolti il tuo respiro, le ginocchia che cigolano ogni volta che ti pieghi o che cambi direzione… Rumore di passaggi, cross, tiri e bestemmie per tiri sbagliati…
L’odore di caffè proveniente dalla macchinetta del bar, il sapore dello zucchero preso di fretta prima della partita… O il salato dell’Aulin sotto la lingua…
Poi ritorni giù, ridiscendi le scale, il solito buio, la solita penombra, di nuovo il solito rumore di scarpe su mattonelle da poco…Ma questa volta non è gomma che fischia, è alluminio che picchia…
Spogliatoio. Puzzo di sudore e magliette sudate e buttate per terra, senti acqua che scroscia e vedi teste sotto la doccia che si rinfrescano prima del grande caldo.
Senti il profumo di detersivo mentre ti metti la maglia da gioco…
Guardi uno, che guarda un altro, che guarda un altro che guarda te… E pensa… E pensi…
Ascolti le ultime raccomandazioni: barriera, calci d’angolo, punizioni, rigori…
Guardi di nuovo uno che ora ti guarda, ma intanto guarda un altro e altre 17 persone… Poi sei lì, mani nel mezzo, senti il contatto con i compagni, loro sentono il contatto con i tuoi guanti e si schifano, perché ci hai appena sputato…
Si urla, ci si incazza e tutti su…
Poi solo un fischio… Ed è partita…"

L’ultimo elaborato che ho ricevuto è uno scritto, il cui autore è il nostro neosoffitofilo Mattia. Si tratta di un testo estremamente evocativo il cui oggetto è la descrizione dei momenti che precedono la partita di calcio filtrata attraverso gli occhi di un portiere e della sua squadra. Si tratta di una scrittura estremamente descrittiva, paratattica e ricca di immagini, quasi shots fotografici che si sovrappongono e si alterano a vicenda in giochi di dissolvenze e sovrapposizioni. I cinque sensi emergono come elementi descrittivi: c’è il suono dello scivolare dei soldi tra le dita, il rumore delle scarpe e dei tacchetti sul pavimento, quello dello scotch che si strappa, il suono delle cerniere e quello delle pinze per cambiare i tacchetti, il rovistare delle mani nelle borse (alcuni esempi legati all’udito), poi il sapore del (poco gradevole) sugo della pasta, dell’acqua “calda come il piscio”, quello della plastica che si sente bevendo l’acqua dalle borracce nuove, il “salato di Aulin” sotto la lingua (il gusto), l’odore di lattice e saliva dei guanti da portiere, “il puzzo di grasso di foca per le scarpe e di olio canforato”, “il puzzo di merda proveniente dallo spogliatoio ospiti”, l’odore del caffé della macchinetta (l’olfatto), la sensazione di oscuramento della vista creato dal passaggio da una zona molto illuminata ad una in penombra (e viceversa), il gioco di sguardi complici, solidali, concentrati dei giocatori (la vista), il contatto con le mani dei compagni di squadra prima di entrare in campo (tatto).

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Analizzati i tre elaborati nel dettaglio mi sento di poter decretare il vincitore di questa terza edizione del concorsoffittoso. Seppur con estrema difficoltà, sono arrivata alla decisione ultima di passare

l’onere e l’onore della vittoria alla coppia Pina-Filo....

La decisione è stata davvero ardua, in particolare il testo di Mattia ha costituito il maggior candidato al primo posto assieme all’elaborato che è realmente risultato vincitore. Non mi dimentico ovviamente del lavoro di Daniele, che fra i tre elaborati mi ha colpito di meno in quanto frutto di una ricerca piuttosto che di una mera creazione ex novo. L’uso di materiali già esistenti piuttosto che di un set fotografico autoprodotto ha sicuramente influenzato la mia decisione, anche se, questo c’è da dirlo, si è trattato sicuramente di un buon lavoro di ricerca (ho apprezzato particolarmente l’immagine legata all’olfatto, molto suggestiva).

Bene, anche questa terza edizione del concorsoffittoso è giunta al termine. Non mi resta che complimentarmi con i due vincitori e attendere che mi inviino il titolo del nuovo concorso, del quale (ricordo) saranno i giudici e al quale non potranno partecipare proprio a causa di questo ruolo rivestito.


ALLA PROSSIMA!


Simona

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Simo, a nome mio e della PinaZinZin...
Siamo entusiasti di aver vinto questo concorso.
e soprattutto di aver scoperto da te quante cose ruotavano dietro la nostra cartolina.
a presto il prossimo tema del concorso
Ba ci e abbrac ci vediamo prest o tardi
Filo il Conte

Anonimo ha detto...

ecco il nuovo tema del 4' concorso soffittofilo,deciso insindacabilmente da me e phil:
"CICCIOPINA ZINZIN"
Non forniamo altre informazioni a riguardo...sbizzarritevi sulla mia rinascita sessuale!!!
vi voglio bene,erotomani!
pina

La bacheca del cinefilo...film film e poi film...